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Rassegna Stampa

Volla, l'amministrazione comunale celebra la giornata mondiale contro la violenza alle donne

L'associazione Libera, in collaborazione con l'assessorato alle pari opportunità, ha promosso un tavolo di confronto sulla tematica delle violenza sulle donne.

 

Il 25 novembre del 1960 nella Repubblica Dominicana le sorelle Miraball vennero assassinate da uomini del regime mentre si recavano a far visita ai loro mariti detenuti dissidenti. In loro memoria, dopo 39 anni, nel 1999, l’ONU ha dichiarato il 25 Novembre giornata internazionale contro la violenza alle donne. Martedì 27 novembre 2012 alle ore 17.30, l’Associazione "Libera", in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, Assessorato alle Pari Opportunità, ha organizzato, presso la Casa Comunale di Volla, un incontro-dibattito in ricordo della giornata. Alla manifestazione hanno partecipato diverse donne impegnate nelle istituzioni e nei settori socio-sanitario e sociale che si occupano dell’argomento in maniera attiva.

 

A cominciare da una delle organizzatrici dell’evento, la Dott.ssa Angelica Romano, presidente della Cooperativa ARS, che ha presentato e moderato l’evento. "Bisogna bucare il muro del silenzio- ha esordito Romano- perché il fenomeno della violenza sulle donne, nelle sue varie forme, spesso, sfocia nel "femminicidio". I dati sono allarmanti: nel 2011 ogni tre giorni veniva ammazzata una donna; nel 2012 ogni due giorni ". 
Ciascuna delle relatrici ha sottolineato uno o più aspetti importanti della questione.

 

La dott.ssa Simona Molisso dell’Associazione le Kassandre, avvocato e Consigliere Comunale a Napoli, specialista nelle contese che riguardano i diritti delle donne e dei nuclei familiari che ha contribuito all’apertura dei primi sportelli antiviolenza (nella casa del popolo e presso il municipio di Ponticelli), ha posto l’accento sul fatto che al sud le donne denunciano meno che al nord e spesso ritornano nelle famiglie dove hanno subito la violenza, soprattutto perché sono dipendenti economicamente dalle famiglie stesse. La Molisso ha auspicato un maggiore interessamento delle Assistenti Sociale e ha indicato la politica come il luogo di maggiore discriminazione di genere.

 

La consigliera provinciale Caterina Pace ha elogiato il comune di Volla per la sensibilità che ha mostrato nell’organizzare l’evento. Poi, mentre ha stigmatizzato il fatto che l’Italia non abbia ancora ratificato la convenzione di Istambul dell’11 maggio del 2011, ha sottolineato l’impegno trasversale delle donne della politica nel cambiamento culturale e nello stanziamento, nel bilancio provinciale, delle risorse necessarie per la creazione di sportelli antiviolenza negli ospedali (il primo a Napoli è stato al Loreto Mare, il prossimo sarà al San Giovanni Bosco) e per la costruzione di una casa-lavoro per le donne maltrattate. Altre iniziative in corso sono il ripristino della legge contro le dimissioni in bianco e uno sportello di ascolto nel carcere femminile. 
La Dott.ssa Isabella Bonfiglio, sindacalista, responsabile delle pari opportunità della UIL Campania, ha sottolineato che in periodi di crisi economica le prime a pagare sono le donne, che rappresentano il vero welfare.

 

Veemente è stato l’intervento di Stefania Cantatore dell’Unione Donne Italiane che ha apprezzato molto l’opera dell’associazione Libera, ed ha posto l’accento sul fatto che "la violenza contro le donne somiglia molto a quella che viene perpetuata contro quelli che si oppongono alle mafie. La violenza è un dato strutturale e viene sostenuta dalla gestione patriarcale del potere. Le donne vengono sfruttate dalle multinazionali; ci vorrebbe più politica per le donne nonostante il contrasto con le istituzioni". La Cantatore ha polemizzato poi sul fatto che nella giornata della lotta alla violenza contro le donne, invece di una riflessione seria sulla questione si sono tenute le Primarie del Centrosinistra.

 


Unico relatore maschio, a parte i saluti e l’introduzione del Borgomastro Guadagno, è stato il referente provinciale di "Libera. Associazione Nomi e Numeri contro le mafie", che ha sottolineato l’impegno dell’associazione fondata da Don Ciotti contro tutte le forme di violenza. 
Violenza che "è figlia della incapacità a gestire la rabbia connessa alle frustrazioni infantili ed immature che nascono nelle famiglie “, ha detto Letizia Colonna, una delle dottoresse che si occupano dello sportello di mediazione sociale a Volla, e che ha espresso il suo parere sul fatto che la cosiddetta "emancipazione", sfociata nel femminismo, è fallita, mentre "quello che bisogna pretendere è il rispetto della diversità di genere".

 


Mentre alcune delle relatrici si sono dette d’accordo con l’inasprimento delle pene suggerito dalla parlamentare di FLI, Giulia Bongiorno, nella sua proposta di legge, la dottoressa Lisa D’Aniello, psicologa, ha auspicato un percorso riabilitativo e non solo punitivo per i carnefici. 
A chiudere il dibattito, la Dottoressa Lucia Di Vicino, psichiatra dell’ASL Napoli 3 Sud, che ha risposto ad alcune delle domande fatte dal folto pubblico, soprattutto femminile, che è intervenuto all’incontro. La Di Vicino ha spiegato, con un esempio molto calzante, che " è il contesto non condiviso che genera la violenza o l’abuso e che alle donne, poi, non interessa più di tanto il potere, perché, forse, sono più interessate ai ruoli di mamma, nonna, moglie ". 
Poi, la Di Vicino ha parlato di rete territoriale, dicendo che il primo punto di riferimento delle istituzioni per le donne sono le UOMI (Unità Operative Materno Infantili) che operano sul territorio dell’ASL.

 

Riprendendo una proposta fatta dalla Dottoressa Antonella Di Vicino, direttrice amministrativa della scuola San Giovanni Bosco di Volla, abbiamo chiesto all’Assessore Simona Mauriello, organizzatrice dell’incontro, quali sono le strategie messe in campo dal comune di Volla per contrastare questo fenomeno.

 

Quest’incontro è solo una celebrazione fine a se stessa, oppure è l’inizio di un percorso culturale formativo per le giovani generazioni e non solo, da proporre nelle scuole?
"Il comune di Volla ha messo in campo alcune azioni significative per contrastare questo fenomeno. In primo luogo è stato attivato lo sportello di mediazione sociale, nel quale le donne in difficoltà possono trovare aiuto, conforto e coraggio nel denunciare i soprusi subiti; poi è stato istituito il Nucleo Operativo anti Stalking presso la Polizia Municipale."

 

 

Ma, prima di arrivare alla denuncia, nel cui concetto è implicito che il "delitto" è stato già compiuto, non bisognerebbe attuare politiche di prevenzione che abbiano lo scopo di portare un cambiamento radicale nella cultura e nella mentalità?

 

"E noi cercheremo di farlo. In rete ed in sinergia metteremo in campo sul territorio azioni che portino ad un cambiamento culturale a partire dalle scuole primarie e secondarie del territorio … Presto partiranno i progetti sull’argomento"
Quindi, non solo parole, ma fatti concreti per combattere quello che è stato definito dall’ONU "un conflitto a bassa densità".

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