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News ed Eventi

Relazione conclusiva "E' ORA DI PIANTARLA!"

 

Si è concluso il ciclo di incontri previsto dal progetto “È ora di piantarla!” con gli alunni delle classi IV e V elementari di alcune scuole di Casalnuovo. Uno degli obiettivi del progetto di Servizio Civile, infatti, prevedeva un percorso di sensibilizzazione da attuare con i più piccoli sui temi della cura dell’ambiente e dell’importanza dell’impegno di ciascuno.

Il percorso, strutturato in quattro incontri per classe, è partito da una breve introduzione su sana e corretta alimentazione, passando per cenni di coltivazione e stagionalità dei prodotti della terra. Si è, quindi, collegato il discorso all’importanza della cura dell’ambiente ed ai danni provocati dall’inquinamento, per poi presentare un esempio di condotta civile e responsabile attraverso la raccolta differenziata. Infine, è stata proposta un’esperienza sensoriale, ricollegandosi al discorso dell’alimentazione, per cercare di spingere i bambini a sperimentare, attraverso i cinque sensi, odori e sapori di alimenti semplici comuni sulle nostre tavole.

Tutte le attività sono state proposte cercando di utilizzare materiali e metodologie “alternativi”:

-il primo incontro sì è aperto con una breve presentazione dei volontari e degli intenti del progetto. Dopodichè si è istituito un sondaggio per raccogliere dati sulle preferenze alimentari dei bambini, invitati ad indicare e disegnare i loro cibi preferiti e quelli meno graditi. In quasi tutte le classi è emersa una netta prevalenza di preferenze per alimenti dolci, grassi o a base di carboidrati, mentre risultava evidente come frutta e verdura capeggiassero tra gli alimenti meno graditi. È stata quindi presentata, sotto forma di gioco, la teoria della “piramide alimentare”: i bambini sono stati invitati ad individuare la categoria di appartenenza di alcuni cibi ed a collocarli nel giusto settore, scegliendo tra “carboidrati”, “frutta e verdura”, “proteine” e “dolci e grassi”; hanno, così, costruito una piramide alimentare da tenere esposta in classe, imparando a leggere la frequenza con cui sarebbe consigliabile mangiare determinati alimenti.

-nel secondo incontro si è parlato di inquinamento. Con l’utilizzo della LIM è stata presentata una serie di slides sui diversi tipi di inquinamento (dell’aria, dell’acqua, del suolo, ecc..) e sui danni provocati da comportamenti incivili, raccogliendo anche le considerazioni dei bambini su esperienze vissute od episodi a cui hanno assistito. È stato, poi, proiettato il cartone animato “Paperino lo sporcaccione” vertente sempre sugli stessi temi. Si è, dunque, passati alla costruzione di un cartellone-monito da appendere in classe: sono stati distribuiti, in maniera casuale, post-it azzurri e gialli su cui i bambini sono stati invitati ad indicare, rispettivamente, le ragioni per cui l’acqua è importante e i modi in cui, invece, noi la sprechiamo. L’incontro si è concluso con la costruzione di un manufatto, il gioco detto “rana acchiappamosca”, realizzato recuperando rotoli di carta igienica terminati e tappi di bottiglie. Attraverso questa attività è stato suggerito ai bambini che è possibile riutilizzare i materiali per dar loro una nuova vita e, di conseguenza, ridurre la quantità di rifiuti da inviare in discarica.

-il terzo incontro è stato incentrato sulla raccolta differenziata. Sono state presentate ai bambini slides sui diversi materiali che è possibile riciclare, ponendo particolare attenzione al periodo necessario per la loro dissoluzione nell’ambiente ed all’importanza di separare e recuperare i diversi rifiuti. Si è focalizzata l’attenzione sulla plastica e sui problemi connessi al suo utilizzo smodato, mostrando agli alunni immagini dell’“isola di plastica” formata dai rifiuti accumulatisi al largo delle acque del Pacifico, noché foto di animali il cui habitat e le cui vite sono stati compromessi dalla presenza eccessiva di rifiuti prodotti e non smaltiti dall’uomo. Le attività sono poi proseguite attraverso un gioco dell’oca ecologico, creato in precedenza dai volontari del progetto ed interamente incentrato sui temi trattati in questo incontro. I bambini, divisi in tre squadre, hanno partecipato a turno per stabilire tramite la gara chi, vincendo il gioco, sarebbe stato dichiarato “Amico della Natura”!

-l’ultimo incontro è stato articolato in una serie di giochi conclusivi nei quali, attraverso l’uso dei cinque sensi ed in privazione di alcuni, i bambini sono stati chiamati ad indovinare la natura degli alimenti che avevano di fronte. Nel primo gioco, la “scatola dei misteri” conteneva un frutto o un ortaggio da indovinare utilizzando esclusivamente il senso del tatto; nel secondo gioco il senso coinvolto è stato l’olfatto: lo scopo era indovinare la spezia contenuta all’interno di sacchettini diversi che i bambini potevano guardare ed annusare. Infine, il gioco conclusivo prevedeva l’assaggio di alcuni cibi, spezie o liquidi da indovinare attraverso l’uso del solo senso del gusto.

Il percorso si è concluso con la realizzazione di un fiore-medaglia che i bambini hanno colorato e ritagliato e sul quale hanno registrato la propria impronta digitale con la tempera rossa o blu, in base ai risultati di un sondaggio sui comportamenti volti alla cura dell’ambiente.


L’intera esperienza è risultata complessivamente molto positiva; ci siamo ritrovati a metterci alla prova su competenze che non credevamo di possedere, come la capacità di gestire una classe, o di esporre argomenti in maniera chiara ed accattivante. Non avendo mai avuto esperienze simili, abbiamo avuto la possibilità di comprendere, almeno in parte, le difficoltà che un insegnante quotidianamente affronta: esprimersi in modo confuso compromette la piena comprensione degli argomenti da parte dei bambini. Risultare troppo severi induce un improduttivo clima di tensione. Mostrare di avere poco polso lascia gli alunni prendere il sopravvento e genera il caos. Riuscire a trovare il giusto mezzo è stata la vera sfida.
Uscire dagli schemi, presentare argomenti sottoforma di gioco, piantare un semino nella terra fertile che è la mente dei bambini
, sembrava all’inizio del percorso qualcosa di complicato e che non saremmo mai riusciti a mettere in pratica; ma tutte le nostre incertezze si sono affievolite scoprendo, pian piano, che la “chiave di volta” risiedeva nel mezzo più semplice e spontaneo: l’empatia, il riuscire ad entrare in connessione con i bambini e con il resto del gruppo di volontari ha permesso la buona riuscita dell’esperienza rendendola, addirittura, divertente sia per i piccoli che per noi. 


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  • Ultima modifica il Mercoledì, 09 Gennaio 2019 14:03

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